Andar per mare con un a barca a vela rilassa. A meno di non
essere in regata, la prima regola è quella di non far nulla e rilassarsi. Una
volta messa la barca in rotta, regolate le vele e passato il comando al sempre
presente timone automatico, c’è tempo per star davvero bene. Si chiacchiera con
gli amici, se si è in compagnia; si guarda la costa da una prospettiva diversa
da quella a cui sono abituati gli automobilisti, si legge qualcosa, si cucina
un buon pranzetto magari a base di pesce.
Già, il pesce. Una delle attività (che attività poi non è) è
quella di pescare. A traina, ovviamente (in uno dei prossimi post, vi dirò
quale canna e quale artificiale uso). Per farla breve, si mette una canna a
poppa, si cala in mare qualche decina di metri di lenza al cui capo c’è un’esca
artificiale (una piumetta, un pesciolino finto, un “cucchiaino”), si regola la
frizione del mulinello e si fa altro. Se qualche “suicida” abbocca, sarà il
sibilo del mulinello ad avvertirci della cattura. Normalmente una preda
difficilmente pesa meno di mezzo chilo. In genere si riesce a superare anche il
chilo. Che si fa se il pesce è più grande della nostra fame? Buttare quello che
non si riesce a mangiare sarebbe un peccato mortale. Allora si conserva. Il
sott’olio è il sistema che preferisco.
Ma come si fa? Ecco la mia ricetta.
Si prende un chilo di pesce (pesato dopo averlo pulito e
tolto testa e coda) e si mette in una bacinella. In una pentola si fanno
bollire due litri d’acqua. In piena ebollizione si aggiungono cento grammi di
sale grosso e si riporta il tutto ad una nuova ebollizione e si mette dentro il
pesce. Si abbassa la fiamma e e si fa cuocere il pesce per almeno un’ora. La
forte concentrazione di sale fa sì che la carne del pesce resti soda e che,
nello stesso tempo, ammazza ogni batterio.
Completata la cottura, si toglie il pesce e lo si mette su
un panno. Una volta raffreddato, si toglie la lisca centrale. Si prendono i
vari pezzi e si mettono ad asciugare con alcuni strofinacci (coprendoli)
lasciando il tutto per 24 ore. Poi si puliscono per bene, togliendo la parte
scura del pesce che si trova all'interno...Finita questa operazione si prendono
i vasetti (se sono vasetti già usati accertarsi che non ci sia ruggine
all'interno del tappo e che lo stesso chiuda per bene ermeticamente,se sono
nuovi non c'è bisogno,ma meglio dare
sempre una controllata).. Mettere i pezzi di carne in posizione verticale
pezzettino per pezzettino, si riempino di olio (Io preferisco mettere 50% di olio
di semi di girasole e 50% di oliva,dopo aver messo l'olio lasciare un dito di
spazio tra il tonno e il tappo per dare la possibilta di formarsi il
sottovuoto.......Dopo fatto questo si rimettono nuovamente a bollire per
MEZZ'ORA , assicurarsi che l'acqua superi i vasetti...Lasciarli raffreddare
all'interno della pentola...Fatto questo devono essere messi in un luogo
asciutto e buio per almeno un mese. E poi... BUON APPETITO
Buono....ma va bene qualsiasi pesce?
RispondiEliminaIo finora ho fatto conserve solo di tonnetti e palamiti. Ma credo che vada bene ancnhe per altri pesci
RispondiEliminama que delícia!
RispondiEliminama que delícia! e light!
RispondiEliminaOttimo...grazie interessante. Vorrei provare con i Caponi quando è il tempo che si trovano...posso? Un saluto con simpatia lia
RispondiEliminaSicuramente, i caponi verranno buonissimi!
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