Giorno di bucato a bordo di Horus |
Per vivere in barca bisogna accettare il fatto che ci si
deve adattare e magari tornare a quelle abitudini che erano dei nostri nonni (
o bisnonni, dipende da chi legge). A quei tempi non c’erano tutte le comodità che
oggi affollano i nostri appartamenti e non sono affatto convinto che a quei
tempi si era meno felici di oggi. E così, chi sceglie di fare di una barca a
vela la propria casa deve fare di necessità virtù. Prendiamo il bucato, per esempio.
Certo, anche in una barca si può avere una lavatrice, magari una di quelle
piccole, da campeggio. Ma si pensi a
quanti lati negativi ci sono. Il consumo di energia, per esempio (anche se in
barca esiste un inverter che fornisce una tensione “casalinga” da 220 volts,
alla fine sono sempre le batterie a scaricarsi velocemente). O il consumo d’acqua
che fa a pugni con la capienza inevitabilmente limitata dei serbatoi. E lo
stesso spazio che dovrebbe ospitare la lavatrice e che, invece, potrebbe essere
utilizzato per stivare cose molto più utili.
E allora, perch°è non fare il bucato a mano? Ecco come
faccio io.
Prendo dai panni
sporchi una cesta di panni (non di più) di piccola taglia, quindi vestiario,
federe, tovaglioli, ecc.
Li insapono
singolarmente con il sapone di marsiglia nel lavandino e li metto nella vasca
riempita di circa 10 cm di acqua fredda.
Quando ho finito
con l’insaponatura di ogni capo di bucato e tutto si trova nella vasca, agito i
panni brevemente e li lascio ammollo per 10-15 minuti.
Poi sciacquo nella
vasca ogni capo, li strizzo, li metto sul bordo e faccio scolare via l’acqua.
Riempio di nuovo
la vasca con 10 cm di acqua fredda e rimetto a mollo i panni sciacquati prima.
Agito ancora un
pochino.
Dopo altri 10-15
minuti risciacquo di nuovo, strizzo e stendo.
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