Amalfi |
Da Salerno a
Castellammare di Stabia con una
puntatina ad Amalfi per riempirmi gli occhi e prendere un buon caffè. Poco meno
di 40 miglia e una navigazione tranquilla. Anche troppo tranquilla: ho lasciato
Salerno verso le 9 del mattino e non c’era un filo di vento. Ho issato la randa
per ridurre il rollio, ma forse non sarebbe neppure stato necessario farlo.
Motore a
duemila giri, Horus – nonostante la carena non proprio pulitissima – andava a
poco più di cinque nodi. Mi sarebbe piaciuto avere un po’ di vento, ma non si
può sempre avere tutto. In compenso, però, ho potuto riempirmi gli occhi con la
bellezza esplosiva della Costiera Amalfitana.
Prima, però,
ho visto bene Vietri sul Mare. Dalla mia prospettiva è ancora più bella. Continuo a costeggiare il lato settentrionale
del Golfo di Salerno, passo Cetara (un porticciolo dove, se è necessario, è
possibile trovare rifugio e attaccarsi al molo di sopraflutto dove in genere ci
sono i pescherecci. Ma qui la gente è oltremodo cordiale) e doppio Capo d’Orso.
Amici miei, è qualcosa che toglie il fiato. Le sue pareti a picco e, guardando
bene, le tante grotte che si sono alla sua base.
Capo d'Orso |
Doppiato il
capo, vedo Amalfi davanti a me, a poco più di quattro miglia. Non so perché, ma
in quel momento mi è venuta voglia di un caffè “vero”. E decido di entrare.
Alla mia destra, scorrono Maiori e Minori. Questi due paesi li conoscevo solo
di nome: quando ero bambino, avevamo come vicini di casa, una famiglia, la “famiglia
Imperato” che veniva da qui. Persone meravigliose. Casinare e meravigliose.
Peccato, non vedo più nessuno di loro (i figli erano tanti, un vero esercito
composto da tanti maschi e da una sola femmina).
I ricordi
passano per la mente e già sono vicino ad Amalfi. Tolgo la randa, do una
occhiata al molo del benzinaio e sistemo due cime a sinistra, una a poppa e una
a prrua. Me c’è un peschereccio che sta facendo gasolio. Me la prendo comoda e
faccio qualche foto di questa meraviglia chiamata Amalfi. Poi, quando il molo
si libera, entro, faccio un po’ di gasolio e ne approfitto per andare a
prendere un caffè.
Torno a
bordo e riprendo la navigazione verso punta Campanella. Il vento è sempre
latitante e rialzo la randa. Doppio Capo Conca e poi capo Sottile. A questo
punto comincio ad allargarmi in modo da restare fuori dalla riserva marina.
Potrei continuare a navigare vicino alla costa, ma a scanso di equivoci mi
tengo largo. Mi sarebbe piaciuto stare vicino alla costa per vedere bene
Positano, un’altra perla del nostro Sud, ma resto lontano. Alla mia destra
scorrono “I Galli”, tre isolotti in mezzo al mare (Il gallo Lungo, la
Castelluccia e la Rotonda). Vedo barchette e motoscafi che passano lì in mezzo.
Ammazzo le tentazioni e proseguo.
Capri |
Intanto è
arrivato un po’ di venticello che mi viene giusto al traverso. Lasco un po’ la
randa e svolgo il genoa. Si va a quattro nodi: sempre meglio che farne cinque a
motore.
Si doppi
anche Punta di Montalto e davanti a me c’è l’isola di Capri. Anche se lontana,
si riescono a distinguere i faraglioni. Viro un po’ per infilarmi nel canale
che c’è tra l’isola e Punta Campanella. Il vento rinforza e al lasco la piccola
Horus comincia a filare bene. Sento il rumore del motore di un elicottero. Lo
vedo, ma vedo anche che sotto di lui c’è una “barchetta” a vela che mi sembra
lunga un chilometro. Insomma, un maxi yacht. Penso che lo yacht sia di qualcuno
molto potente e certamente molto ricco, ma continuo a non capire il perché
quell’elicottero gli danzi sopra. Poi vedo una seconda “barca”, poi una terza e
poi molte altre. E capisco di essere finito nel bel mezzo di una regata. Poi mi
diranno che si tratta della Capri Rolex Cup. Lì la situazione è diventata
complicata e nello stesso tempo comica: quei missili che sembravano puntarmi e
io che tentavo di fare lo slalom tra di loro senza alcuna idea chiara in mente.
Anche perché non vedevo le boe e poi, fatemelo ammettere, io di regate non ci
capisco un beneamato.
La Capri Rolex Cup |
Come fu e
come non fu, esco da quel groviglio e mi ritrovo nel Golfo di Napoli. Punta
Baccoli, Punta San Lorenzo, Capo Corbo e Capo di Massa. E poi Sorrento. Dire
che è bella anche dal mare sarebbe riduttivo. Da lontano, a confermarmi che si
tratta proprio di Sorrento, un mega yacht (a motore) all’ancora lì davanti.
Bella Sorrento, con le sue pareti rocciose che la proteggono. Il tempo di fare
qualche foto (purtroppo da lontano) e via verso Castellammare.
Il vento
adesso è sui 15 nodi e dal lasco si è passati al gran lasco, quasi in poppa.
Per un po’ mi è venuta l’idea di tirare giù la randa e andare solo col genoa,
ma il vento ersa ballerino, con salti anche di decine di gradi. Metto una
ritenuta al boma e vado così.
Navigazione tranquilla,
se non fosse per il traffico caotico di ricconi a bordo dei loro panfili e
delle “navette” che portano turisti nelle isole. Ma quasi tutti quei comandanti
sono gentili. Quando mi vedono si allontanano e riducono la velocità. Quasi,
perché uno di loro si è dimostrato un gran cafone: mi è passato a meno di
cinquanta metri alla mia sinistra e a non meno di 30 nodi. Il tempo di mollare
la ritenuta del boma, cazzare la randa e andare al vento per dare il mascone
alle onde provocate da quel farabutto.
Passato quel treno di onde, mi rimetto in rotta, afferro il vhf
portatile e sul Canale 16 esprimo a quella sorta di comandante i miei pensieri
più profondi.
Ma a farmi
tornare la calma, arriva la telefonata di Patrizia (lei e Bernardo sono i
meravigliosi funzionari della Lega di Castellammare). Mi conferma che mi
aspettano e che per me c’è un posto.
Bernardo mi aiuta a fare "il pieno" dell'acqua della Madonna |
Arrivo,
ormeggio e vado in segreteria per mostrare le tessere dell’associazione, i
documenti della barca e per ringraziarli della cortesia dimostratami. Per prima cosa mi viene offerto un caffè e mi
viene data una chiave che mi serve, la sera, per non restare chiuso dentro o
fuori.
Poi Bernardo
mi accompagna in paese: mi mostra dove ci sono le fontane con l’acqua “miracolosa”
e frizzante e per raccomandarmi con alcuni ristorantini. E dove si trova un’accoglienza
del genere?
Castellammare e le sue acque miracolose
Il video sulla Costiera Amalfitana vista da Horus
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