Il porticciolo turistico Masuccio Salernitano |
Navigazione tranquilla e magica, visto le terre che abbiamo costeggiato: la costiera sorrentina, il Canale di Capri, Punta Campanella, i Galli, Positano, Amalfi, Capo Orso, Cetara. Un po' di vento all'inizio, poi calma piatta e poi, doppiato il Capo e lasciata Capri sulla poppa, una bella galoppata al lasco fino a Salerno.
In questa mia sorta di viaggio c'è una costante: non c'è stata una volta, una sola volta, in cui ho ormeggiato con meno di 15, 20 nodi di vento. E sempre, con procedure più o meno ortodosse, Horus è stata ormeggiata nelle barie banchine o pontili con soddisfazione (mia). Tranne una volta, a Pozzuoli. Già subito dopo la partenza da Gaeta c'era qualcosa che non andava: leggere vibrazioni tra 200 e 2200 giri e la barca "piantata": per farla andare poco più di 4 nodi bisognava spingere fino a 2.500 giri. O a vela, ma con un bel po' di vento.
All'ingresso nelle acque della Lega di Pozzuoli c'è stato il festival del dilettantismo nautico. Bisogna dire, a mia discolpa, che essendo Horus considerata una barca piccolina, ci è stato assegnato un posto nel pontile delle barche piccoline. Pochissima acqua per manovrare, porto per me nuovo, difficoltà congenite di Horus a manovrare a marcia indietro (elica piccola e a sole due pale fisse). Ma questo non bastava: a marcia indietro non ne voleva proprio sapere di agguantare e invertire il senso di marcia. Come fu e come non fu, grazie al provvidenziale aiuto del marinaio della Lega, Horus ha trovato posto. E una volta nel suo posto, ho potuto apprezzare la gentilezza dei soci di questa sezione.
Ecco quello che c'era attorno all'elica... |
Adesso Horus è come quando è partita da San Nicola, dopo ,la "cura" di Vincenzo, il nostro amico sub: a 200 giri supera abbondantemente i cinque nodi.
Adesso siamo all'interno del porto Masuccio Salernitano, ospite della Lega. Posto in pontile non ne avevano più, ma siccome mi vogliono bene (sicuramente me ne vuole Lucio, uno dei consiglieri e responsabile dei pontili, e Tonino, il mitico marinaio di questa sezione), mi hanno trovato una sistemazione in banchina. Per governare meglio, ho fatto il corridoio e lo slalom tra i pontili a marcia indietro. Ottimo: in questo modo avevo quasi sempre il vento dritto sulla poppa.
Lucio e Tonino non si sono limitati ad accogliermi come meglio non avrei sperato, ma mi hanno dato anche una dritta per la sopravvivenza della mia panza: "Vai a mangiare da Sasà". E io sono andato a mangiare da Sasà: cucina genuina e casalinga, cuoca e cameriere (moglie e marito) simpaticissimi. Ma andiamo alle cose serie: un po' di frittelle di alga per ammazzare il tempo dell'attesa, spaghetti con (tante) vongole e (tante) cozze, seppia grigliata, due porzioni di mousse al limone e due limoncelli. Il costo? Venti euro!!
Non venitemi a dire che ho mangiato tanto, anche perché è vero. Ma stasera dovrò andare a letto senza cena e domani non credo che avrò voglia e opportunità per mettere qualcosa in pancia. Così oggi ho fatto il pieno.
La fonte dell'acqua "acetosella" a Castellammare di Stabia |
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