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mercoledì 13 marzo 2013

All'ancora davanti ai Faraglioni di Scopello








 38° 04, 26N
12° 49, 48E
Il fondale, sabbia e alga, è un medio tenitore. Ottimo con bel tempo. Con Grecale e Scirocco è meglio andar via. Meraviglioso, se il tempo lo permette, passare la notte in questa baia. D'estate, durante tutta la giornata, è un continuo via vai di barche da diportisti e di barconi che portano turisti.




 La baia di Scopello è famosa non solo per la qualità delle acque e per la ricchezza di flora e fauna marina, ma anche per la bellezza scenografica della piccola baia, caratterizzata da grandi faraglioni. Sulla riva si trova ancora il vecchio stabilimento della tonnara, da tempo in disuso e divenuto location di set cinematografici e fotografici. Alle sue spalle, su un'altura si trova il borgo di Scopello.


La caratteristica del luogo che salta subito all’occhio è rappresentata dai bellissimi Faraglioni di Scopello che si levano irti e ricoperti di vegetazione. In basso, nella stupenda cala tra i faraglioni e le vecchie torri di avvistamento, si trova la celebre tonnara, conosciuta da tempo immemorabile, citata in documenti che risalgono al 1200 e attiva fino a pochi anni addietro, con il baglio, gli edifici e i magazzini. La Tonnara di Scopello è un luogo unico, assolutamente da visitare. Qui potrete ammirare la vera cultura e tradizione marinara della Sicilia. 
A Scopello in una foto di dieci anni fa....

Secoli di cultura e tradizione marinara sono racchiusi nella tonnara di Scopello; luogo incantevole, intriso di storia e di leggenda. Secondo fonti autorevoli, la pesca del tonno era praticata ancor prima dell’avvento dei romani e, nei pressi dell’attuale tonnara, si estendeva la mitica città di Cetaria, così chiamata per l’eccezionale abbondanza di pesci del suo mare.


Un po' di storia. Scopello è nota per l'antica tonnara. Essa risale al XV secolo. La tonnara, rimasta possedimento demaniale fino al1442, fu venduta il 1° marzo a Simone Mannina, che la acquistò per 40 onze con la clausola della restituzione. Alla sua morte passò alla figlia Bartolomea che sposò Giovanni Sanclemente barone di Inici il quale, impiegandovi parte del suo patrimonio volendola rendere più efficiente, ne ottenne concessione perpetua con la facoltà di ampliarla da parte di Lope III Ximénez de Urrea y de Bardaixi Viceré di Sicilia con privilegio del 28 marzo 1468, a Giovanni Sanclemente succedette il figlio Simone, che ebbe la conferma della stessa successione con privilegio dato a Toledo il 18 luglio del 1502. Simone Sanclemente ebbe due figli maschi: Giuseppe, il primogenito, che pervenne in possesso dei due terzi della tonnara, e Giovanni, il terzogenito a cui fu assegnata la rimanente parte; a Giuseppe succedette il figlio Simone il quale però non ebbe discendenza, sicché alla sua morte la quota da lui posseduta passo alla madre Allegranza Fardella Sieri Pepoli dei baroni di Fontanasalsa; Giovanni ebbe invece solo una figlia Francesca, che non ebbe figli, Allegranza divenne quindi unica proprietaria della tonnara (e delle altre proprietà dei Sanclemente), e, con testamento del 12 gennaio 1597, ne assegnò due terzi al Collegio dei Gesuiti di Trapani ed un terzo al Monastero del SS. Rosario di Trapani. Quando nel 1767 fu soppressa in Sicilia la Compagnia di Gesù da Ferdinando III di Borbone su sollecitazione del Segretario di Stato Bernardo Tanucci, la loro quota della tonnara ridivenne possedimento demaniale, e fu in seguito acquistata alla somma di 20.000 scudi da Baldassare Naselli principe d'Aragona. Nel 1805 tuttavia, i Gesuiti, ritornati in Sicilia riuscirono a rientrare in possesso della loro quota; un decreto di Giuseppe Garibaldi del 17 giugno 1860 scioglieva nuovamente la Compagnia di Gesù, tutti i beni e le proprietà della Compagnia diventavano così demanio del nuovo Stato unitario. Dopo l'unità d'Italia venne acquistata da Ignazio Florio nel 1874. Di grande importanza economica, la tonnara è stata attiva fino alla seconda metà del XX secolo. (da Wikipedia)

Il baglio di Scopello
Il paesino di Scopello. L'abitato conta circa 80 residenti, cresciuta attorno ad un antico baglio, distante poco più di 10 km da Castellammare del Golfo, che d'estate diventano circa duemila. L'attuale borgata risale al XVII secolo ed è divisa in due parti: un baglio, che la tradizione indica come d'epoca normanna, ma risalente al XVIII secolo, e una piazzetta con la chiesa di Santa Maria delle Grazie, parrocchia dal 1961, e poche case. All'interno del paese di Scopello si trova il famoso Baglio ed entrandovi potrete trovate alcuni locali tipici, bar, un ristorante e una banca infatti tutte le attività principali di Scopello vengono svolte dentro codesto Baglio. A cominciare dalla primavera il paese è stracolmo di turisti e gente del luogo, attirati dalla festosa atmosfera che regna nel baglio. In inverno il paesino si trasforma in un paradiso di pace e tranquillità. A Scopello si trovano diversi bar (dove gustare le specialita del luogo quali, "Li Cassateddi", la Pignolata e la Cassata Siciliana), locali tipici (dove gustare tra l'altro il "Pani Cunsato"), un ufficio postale, una guardia medica e una banca con relativo bancomat.

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2 commenti:

  1. Mai stato ai faraglioni di Scopello. Foto, immagino, estive e molto solari e... proprio giorni fa parlavo di pesca lacustre con un negoziante di Livigno (la foto con la canna da pesca mi ha fatto ricordare questo particolare). Bello pensarci in questi giorni in cui la neve si scioglie.

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  2. fantastico!!!!!!!!
    ci son passato 4 anni fa.

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