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mercoledì 20 luglio 2016

La Cina sarà anche lontana, ma la Sicilia è sempre più vicina

Il tramonto della luna a Tropea
A Vibo Valentia la sveglia suona alle 4. Io ho il sonno pesante e per sbegliarmi ho bisogno di un qualcosa, come dire?, di forte. Nel Pc ho installato un'applicazione che. al momento del buongiorno, fa partire un suono soimile a quello che le navi fanno in caso di nebbia. Siccome i suoni del mio pc sono educati (insomma, si snetono poco), uso come amplificatore la radio stereo. E così, senza problemi, alle 4 mi sono svegliato.
csaffettiera sul fuoco, accendo il motore così comincia a scaldarsi, apro la tasca della randa e libero la drizza. Imposto la rotta sia sul gps che sta sulla colonnina del timone, sia su quello che sta sull'Ipad e metto la felpa: sarà che siamo quasi ad agosto, ma alle 4 del mattino sento il bisogno di coprirmi.

lunedì 18 luglio 2016

Dal paradiso degli Infreschi al buon retiro di Vibo Valentia

L'alba davanti alla baia degli Infreschi
 Lasciare all'alba la Baia degli Infreschi, perla del Cilento, non è facile. I paradisi non si lasciano, si vivono. In cambio vengo ripagato dalla magia del sole che nasce alla poppa di Horus e da una famiglia di delfini che sfiora la barca e mi augura buona navigazione. Almeno è quello che ho voluto credere e immagino che sia stato davvero così.
Approfitto ancora della brezza notturna e con randa e genoa vado a quasi quattro nodi. Controllo la rotta, regolo bene le vele (quando c'è vento forte, è inutile fare regolazioni minime, ma quando di vento ce ne è poco, anche il trasto della randa fa il suo sporco lavoro), preparo la seconda caffettiera, do un'occhiata a facebook e rispondoi a qualche messaggio e poi esco dal pozzetto e mi seggo sulla tuga. Da lì ho la sensazione di essere il padrone del mondo. L'unico padrone. Anche perché in mare non c'è nessuno. Prendo il binocolo e guardo ancora per una volta la Baia degli Infreschi e mi sembra di scorgere l'albero della barca di Gennaro.

domenica 17 luglio 2016

Horus nel paradiso del Cilento

Agropoli
Il viaggio di Horus, seppur ridimensionato rispetto alle previsioni (e alle mie speranze) continua. Il 7 luglio ho lasciato, a malincuore, Agropoli per doppiare Punta Licosa e andarmi a rifugiare in nquel paradiso che è il Cilento.
Il giorno prima, ho voluto rinforrzare il mio ricordo di questo paesino meraviglioso con una splendida pizza mangiata al tramonto su una delle terrazze che danno sul porto. Io, come tutti, dispongo di cinque sensi (a volte anche di sei, anche se il sesto non sempre funziona bene. Anzi, ultimamente perde sempre più colpi) e sono abituato ad usarli tutti, Specialmente il gusto: a me capita dui ricordarmi di un posto, di una situazione se penso a quello che ho mangiato in quel posto o in quella occasione. E questa pizza, servita come da tradizione in un puatto di vimini,  mi aiuterà a ricordarmi di Agropoli. Come sarò aiutato anche dall'antipasto a base di alici. Qui c'è una tradizione fortissima: le alici vengono cucinate e servite in diversi modi: "mbuttunate", "arreganate", "marinate" o "salate". Insomma, non credo avrò problemi di memoria.

mercoledì 6 luglio 2016

Domani si va a Casalvelino. E poi, pian piano, a "casa"

Il porto di Agropoli
Ieri mattina, a malincuore, ho lasciato Salerno e in questo momento vi scrivo da Agropoli. Da una sede della Lega Navale ad un'altra. Devo dire che in queste mie scorribande per il mediterraneo, non c'è una sola Lega Navale dove non mi sia sentito accolto e coccolato. Io sono socio della sezione di Palermo Centro anche se - visto che tengo la barca a San Nicola l'Arena - non faccio molta vita associativa. Anzi, non ne faccio e spero di essere perdonato.

giovedì 30 giugno 2016

Il ritorno a Salerno dove mi fanno sentire a casa


Il porticciolo turistico Masuccio Salernitano
Lasciata (a malincuore) la Lega Navale di Castellammare di Stabia, adesso sono ad impigrirmi ormeggiato alla banchina della Lega Navale di Salerno.
Navigazione tranquilla e magica, visto le terre che abbiamo costeggiato: la costiera sorrentina, il Canale di Capri, Punta Campanella, i Galli, Positano, Amalfi, Capo Orso, Cetara. Un po' di vento all'inizio, poi calma piatta e poi, doppiato il Capo e lasciata Capri sulla poppa, una bella galoppata al lasco fino a Salerno.
In questa mia sorta di viaggio c'è una costante: non c'è stata una volta, una sola volta, in cui ho ormeggiato con meno di 15, 20 nodi di vento. E sempre, con procedure più o meno ortodosse, Horus è stata ormeggiata nelle barie banchine o pontili con soddisfazione (mia). Tranne una volta, a Pozzuoli. Già subito dopo la partenza da Gaeta c'era qualcosa che non andava: leggere vibrazioni tra 200 e 2200 giri e la barca "piantata": per farla andare poco più di 4 nodi bisognava spingere fino a 2.500 giri. O a vela, ma con un bel po' di vento.

lunedì 27 giugno 2016

Che spasso, a Castellammare, veder vincere l'Italia


Applausi napoletani per il primo gol dell'Italia
A Castellammare di Stabia da un giorno, ospite degli amici (credo di poterli  chiamare così) della Lega Navale, mi godo il caldo dell'estate appena scoppiata e anche un po' di riposo. Rispetto allo scorso anno, quando ho fatto il giro della Sicilia in solitario, ho tempi di recupero più lunghi: ma sono più vecchio di un anno e un po' più malandato. Ma ormai mi sono abituato alle mie nuove condizioni e ho imparato a fare quello che sono in grado di fare senza recriminare e senza sospirare pensando al passato.

venerdì 24 giugno 2016

Navigare in solitario, ma con una rete di protezione: gli affetti

 Facebook, c’è chi lo dice, è uno strumento del diavolo. Sarà. Ma a me sembra anche un’ottimo strumento di chi, come me, va per mare non solo nei fimne settimana.
Io, quando vado in giro, lo faccio con una meravigliosa rete di protezione:
 gli amici di sempre che mi seguono e che, se dovessi averne bisogno, arriverebbero con la velocità di una saetta;
gli amici veri e virtuali di facebook. Molti li ho conosciuti davvero e siamo diventati amici veri, amici in carne ed ossa, cuore e passione. Elencarli tutti sarebbe fare torto a molti.

giovedì 23 giugno 2016

Dalla magia di Gaeta a quella di Pozzuoli. E che magia.....

Partiti da Gaeta all'alba di martedì, dopo una decina di ore siamo arrivati a Pozzuoli. Ormeggio da non raccontare nei pontili della Lega Navale di Pozzuoli, ormeggio reso possiboile dalla pazienza (grande) e professionalità (grandissima) di Ciro, il marinaio.
per motivi a me sconosciuti, la sede della Lega Navale di Pozzuoli non è presente nel pdf distribuito dalla sede nazionale dell'associazione dove sono elencate tutte le bai nautiche. ma vi assicuro che qui la base c'è, è grande ed è situata in un luogo ultraprotetto. le "acque della lega Navale", come le chiamano qui, si trovano all'interno del più che sicuro Golgo di Pozzuoli, all'interno del porto di Pozzuoli e all'interno di una scogliera che protegge questi pontili. Mi raccontava paolo Oliva, un medico che è anche consigliere dell'associazione, che a sua memoria non è mai successo nulla a casa del meteo.

La sezione di Pozzuoli, con i suoi 1.400 iscritti è una delle più grandi se non la più grande della Lega. Oltre alla base nautica, hanno una sede vicina all'isola di Nisida che è un piacere visitare: panorama mozzafiato, gentilezza dei soci, disponibilità e simpatia del personale. E un'ottima birra alla spina scelta direttamente dal presidente Silvio Luise, un mio ex collega giornalista (era caporedattore in Rai) o, se volete, un collega pensionato.

mercoledì 22 giugno 2016

Pesca grossa prima del Canale di Procida

Io ho una teoria: per pescare ci vogliono canne, esche e culo. Tanto culo. Io, modestamente, ne ho avuto in dosi - diciamo così - superiori alle media. Non per nulla, a dispetto di tanti acciacchi, sono ancora qui a rompere. E non per nulla, quando il culo si ricorda di essere tale, si riesce anche a pescare. E' avvenuto all'alba di martedì, alla partenza da Nettuno con quattro sgombretrti (due piccoli e due medi). Poi, per trenta miglia, niente di niente.
Ad una decina di miglia dal canale di Procida comincia a rinforzare il vento e a montare il mare. Tolgo la randa e al gran lasco, con il solo genoa, si va a poco più di cinque nodi (carena sporca, anzi sporchissima), ma domattina verrà un sub, qui a Pozzuoli, a darle una pulita radicale). Horus, colpita al giardinetto da ondine di un paio di metri o poco più rolla. Ma sta nei patti e non mi lamento. Penso a quanto è bella la mia barca-casa e a come si comporta bene in ogni condizione di mare, quando il cicalino della canna "grande" si mette a urlare. Tiro la canna dal suo supporto, tolgo il cicalino e stringo un po', ma non molto, la frizione.
E' un pesce, non uno dei tanti sacchetti. Ogni tanto mollava la pressione e ne approfittavo per recuperare filo. Poi lui, il pesce, ricominciava a tirare. Sicuramente era roba grossa: il mio "peso massimo", in tutta la mia vita, non ha mai superato i due chili, due chili e mezzo. Questo, sicuramente, era più grande.

lunedì 20 giugno 2016

Gaeta, tappa obbligata nel centro del Tirreno

A Gaeta, nella parte interna Ovest di porto S. Antonio, in corrispondenza della torre municipale di colore rosso con orologio ben visibile dalla rada, si trova l'approdo turistico Base Nautica Flavio Gioia, protetto da un molo di sopraflutto di circa 200 m; nello specchio acqueo interno c'è un pontile di circa 80 m.
Per chi vuole risalire (o scendere) il Tirreno, Gaeta è una tappa praticamente obbligata. In dieci ore di navigazione, la si raggiunge da Procida, Ischia o Pozzuoli. In dodici, tredici ore, invece, si arriva partendo da Anzio o Nettuno. Andando verso nord ci sik potrebbe fermare nel porticciolo di san Felice Circeo. Io ci ho provato, ma quando ho sentito l’ammontare della tariffa per una notte, non ho avuto dubbi: dritti dritti fino a Nettuno.

domenica 19 giugno 2016

Stanotte affronto i temporali (standomene al sicuro in porto)

I marinai veri, quelli sanno davvero andar per mare, sostengono che le burrasche si affrontano meglio in porto che in mare. Ricordo, anni fa, che ero in rada a San Vito. Alcune nuvole e il mare che da poco mosso divenne in un niente calmo come l’olio mi convinsero a tirar su l’ancora e ripararmi nel porto. Mi ritrovai in banchina ormeggiato ad un Comet 12. Bella barca, ma in quel caso quella barca era popolata da un gruppo di ex ragazzotti convinti di essere dei novelli Magellano. Il meteo minacciava una bella sciroccata a 40 nodi e onde di conseguenza. Nel baretto del marina, uno dei vecchi marinai confermava e rincarava la dose: “Qua per due giorni non si potrà manco respirare”. E un altro suggeriva di allontanare le poppe dalle banchine perché quando soffia lo scirocco in porto entra anche risacca.

giovedì 16 giugno 2016

L'atterraggio a Nettuno

Il Marina di Nettuno
Il Marina di Nettuno si estende per una superficie complessiva di 3.000 mt di banchine con 15 pontili e circa 1000 posti barca. (069805404/069881780)
segreteria@marinadinettuno.it marinadinettuno@legalmail.it
Ad Ovest del porto ci sono quattro scogliere a protezione dell'abitato e alcune secche nella zona del "Porto di Nerone". All'estremo Sud, c’è la Secca dello Sconciglio con 2 m di profondità. E’ buona norma tenersi ad almeno un miglio dalla costa nord-occidentale.  Lungo la costa emerge Torre Astura collegata alla costa da una dritta e bassa lingua di terra; la torre è in parte diroccata. La zona tra il grattacielo di Nettuno e Torre Astura è poligono militare. A S e SE della torre si estende una zona di secche rocciose, affioranti in vari punti.

martedì 14 giugno 2016

Come si vive in una barca? Io lo faccio da quattro anni

Aggiungi didascalia
Il prossimo primo luglio il mio matrimonio con Horus avrà compiuto quattro anni. L’anniversario sarà festeggiato in navigazione (da qualche parte). Adesso, invece, vorrei fare un bilancio su questi quattro anni in cui ho dato un taglio netto alla mia vita, l’ho rivoluzionata lasciando la terra (in senso metaforico) e vivendo dentro un guscio galleggiante di appena dieci metri.
Il bilancio è positivo e questa scelta la rifarei altre mille volte. Ricordo il prepensionamento, la perdita, nel passaggio dallo stipendio alla pensione, di una buona parte del mio reddito e la voglia di vivere a fondo la mia vita senza legami, senza orari, senza regole dettate da altri. E la decisione di mollare l’appartamentino che avevo affittato a Piazza Marina e di vendere l’utilitaria è stata praticamente obbligata.

domenica 12 giugno 2016

Trombe marine: cosa sono e come affrontarle

Paura a Capri (foto dal sito de La Repubblica)
Una tromba marina o tromba d'acqua è un fenomeno atmosferico, assimilabile alla tromba d'aria, che si sviluppa o si muove su uno specchio d'acqua (un mare, una laguna o un lago). Il fenomeno si genera in presenza di una cella temporalesca e presenta in genere una minore intensità rispetto a quello terrestre per la maggiore instabilità della base, dovuta alla presenza dell'acqua. Esso ha in genere termine all'esaurirsi della cella stessa o nel momento in cui la tromba incontra un fronte di pioggia. Come un tornado, anche una tromba marina può provocare danni, ma in genere l'entità è minore. (da wikipedia)

sabato 11 giugno 2016

Tanto amore, tanta volontà, tante teste dure. E Lisca Bianca ritorna a vivere



Lisca Bianca durante il suo giro del mondo
Ormai manca poco: Lisca Bianca, dopo aver solcato i mari di tutto il mondo e toccato tante, ma tante “isole lontane”, torna in mare. E’ rimasta abbandonata per anni, poi è tornata a vivere grazie ad un gruppo di giovani e meno giovani che ci hanno messo l’anima. Ma che da quella barca hanno anche appreso che la libertà non è solo un sogno, ma che può diventare u n progetto.

venerdì 10 giugno 2016

Il viaggio continua: si torna verso sud, ma a modo mio

E’ venerdì sera e sono ancora nel marina di Nettuno. Nei miei programmi era prevista la mia partenza per domani con rotta verso Nord, Ostia o Civitavecchia. Ma c’è stato un contrordine. Sapevo che qui mi sarei dovuto fermare qualche giorno per alcuni controlli medici a Roma e anche una piccola terapia, ma i miei medici – a forza di sonore cazziate – mi hanno convinto a ridurre la fiducia verso le mie forze. Intanto domani non si parte: se tutto andrà bene, se ne parlerà mercoledì o giovedì. E a questo punto mi hanno convinto a rifare il percorso inverso, ma con molta molta calma.
E per una volta tanto metterò a tacere il mio spirito ribelle e ho già risposto “obbedisco”.

martedì 7 giugno 2016

Procida, Gaeta, Nettuno. E il viaggio di Horus continua

Nel porto di Nettuno in attesa del temporale (che non è arrivato)
Adesso le miglia percorse sono poco più di 450.  Giorni fa abbiamo lasciato Procida (a bordo c’era anche Luisa, una mia cara amica padovana) e per un paio di giorni ci siamo fermati a Gaeta. Qui Luisa è sbarcata e io e Horus, dopo poco più di 50 miglia abbiamo raggiunto Nettuno, dove mi trovo adesso.
Navigazioni, in queste due tappe, tutto sommato tranquille. Poco vento da Procida a Gaeta, molto vento (fino a 28 nodi di apparente, ma si andava di bolina) da Capo Circeo a Nettuno.

venerdì 3 giugno 2016

Procida, un'isola che sarebbe un delitto perdersi

Tramonto a Procida
La partenza da Castellammare di Stabia con destinazione Procida è fissata per le 7 del mattino. Ma sapete come vanno le cose: prima la colazione, poi la consegna della chiave agli amici della Lega Navale che non smetterò mai ringraziare abbastanza per l’ospitalità e per l’affetto, eccetera. Insomma, alle 9 lascio il pontile e dopo un po’ di girovagare nel porto, vado a fare il pieno di gasolio e ho la conferma di ciò che sapevo già: la piccola Horus, quando va a motore a velocità di crociera (5 nodi, duemila giri) consuma solo 1,18 litri l’ora. Una meraviglia, soprattutto per chi, come me, non ha soldi da buttare. Il vento è scarso e si va per un’ora con randa e motore. Poi rinforza un poco, si stabilizza sugli otto nodi, e di bolina filiamo a 4 nodi.

lunedì 30 maggio 2016

Da Salerno a Castellammare e le meraviglie della Costiera Amalfitana

Amalfi
Da Salerno a Castellammare di Stabia  con una puntatina ad Amalfi per riempirmi gli occhi e prendere un buon caffè. Poco meno di 40 miglia e una navigazione tranquilla. Anche troppo tranquilla: ho lasciato Salerno verso le 9 del mattino e non c’era un filo di vento. Ho issato la randa per ridurre il rollio, ma forse non sarebbe neppure stato necessario farlo.
Motore a duemila giri, Horus – nonostante la carena non proprio pulitissima – andava a poco più di cinque nodi. Mi sarebbe piaciuto avere un po’ di vento, ma non si può sempre avere tutto. In compenso, però, ho potuto riempirmi gli occhi con la bellezza esplosiva della Costiera Amalfitana.

sabato 28 maggio 2016

E a Castellamare ora bevo solo "acqua della Madonna"

A bordo di Horus adesso c’è anche un bidoncino da 10 litri pieno d’acqua. Embè? Embè c’è che questa non è un’acqua normale e il bidoncino non l’ho comprato per essere una riserva nel caso si bucassero i serbatoi della barca. Il bidoncino è pieno di “Acqua della Madonna”.
Dire acqua della Madonna non è imprecare contro chi ci guarda da lassù, ma è un’acqua minerale che sgorga naturalmente nelle fontane adiacenti al porto di Castellammare di Stabia.  Anche l’acqua che è distribuita ai pontili della Lega Navale è “della madonna”, ma è solo un po’ meno frizzante e, dicono, mantenga le sue proprietà per un tempo minore.

giovedì 26 maggio 2016

Salerno, impossibile non innamorarsene

MASUCCIO SALERNITANO - SALERNO
40°40',44 N 14°45',91 E

Il porticciolo Masuccio Salernitano si trova nella zona ad Est del porto commerciale di Salerno. E' costituito da un molo di sopraflutto a gomito di circa 500 m e da un largo piazzale banchinato.
Pericoli: mantenersi a distanza dalla testata del molo di sopraflutto a causa della scogliera antistante. Prestare attenzione date le ridotte dimensioni del bacino portuale alle unità passeggeri per la Costiera Amalfitana.
Orario di accesso: continuo
Fari e fanali: 2658 (E 1734) - fanale a luce fissa verde, 2 vert., portata 3 M, sulla testata del molo di sopraflutto; 2658.2 (E 1734.3) - fanale a luce fissa rossa, 2 vert., portata 3 M, sulla testata del molo di sottoflutto (mantenersi a non meno di 30 m dal fanale).

mercoledì 25 maggio 2016

Oggi a Salerno è giorno di bucato


Ebbene sì, oggi è giorno di bucato. A bordo di Horus, non ci crederete, c'è anche una piccola lavatrice (regalatami da un amico velista, Riccardo Santolini). A dispetto delle dimensioni, è una Max. Funziona a 220 volts e tutto sommato non consuma neppure troppo. Io riesco ad usarla anche con il mio inverter da 2.5 Kilowatt. Non ha resistenza, nel senso che non ha un "coso" che riscalda l'acqua. Acqua che dovete mettere voi dentro. Io la tengo nel bagno di Horus e l'acqua la metto dentro con il flessibile del lavabo, lo stesso che uso per fare la doccia.
La lavatrice ha solo un piccolo motore che "strapazza" la biancheria come fareste voi se doveste lavarla a mano. E c'è un timer meccanico: io lo metto sempre al massimo che poi è il tempo giusto: un a ventina di minuti.

martedì 24 maggio 2016

Oggi voglia di carne: anchette di pollo con crema di limone e rosmarino

Anchette di pollo con crema di limone e rosmarino: il risultatlofinale

Stamattina avevo voglia di carne. Sono sceso in città e da un macellaio ho comprato tre anchette di pollo (che a me piacciono un casino). E visto che ho ancora un sacco pieno di limoni che rischiano, se non consumati, di andare a male, mi sono fatto un pranzetto che mi ha fatto guadagnare la riconoscenza della mia panza.
Insomma, pollo con crema di limone e rosmarino.
Andiamo con ordine: spremete dentro una ciotola il succo di diversi limoni, mettete dentro alcune foglie di rosmarino (fresche, io le prendo dall'orto di Horus) e sminuzzate un paio di spicchi di aglio.

domenica 22 maggio 2016

Una pasta squisita e velocissima da preparare

Oggi ho cucinato una pasta dal gusto delicato e che, soprattutto, è velocissima da cucinare. Caratteristica questa che è perfetta per chi non ha tempo o, come nel mio caso, non ha voglia di perdere tempo dietro ai fornelli. E, cosa da non trascurare, si può cucinare con ingredienti che normalmente si trovano in ogni cambusa: pasta corta, scatolette di tonno, scatolette di filetti di sgombro, aglio, olio, menta e basilico. menta e basilico: non so voi, ma io a bordo di Horus ho il mio piccolo orto. Credetemi, occupa pochissimo spazio nei passavanti adiacenti al pozzetto e ha bisogno di pochissime cure.

sabato 21 maggio 2016

Oggi spaghetti con le cozze in bianco

Stamattina è passato da Horus Lucio Balsamo, il consigliere della Lega Navale di Salerno responsabile dei pontili. E quindi anche dei soci di altre sezioni che sono in transito qui. E, a quanto vedo, gli ospiti li sa viziare. A parte che sono qui da tempo immemorabile, oggi mi ha regalato un "mazzo" non di fiori, ma di cozze appena tirate dal mare. Cozze che adesso, a poche ore di distanza, non ne è rimasta una. Fatte assieme a duecento grammi di spaghetti. Insomma, se dobbiamo proprio morire, tanto farlo felici e con la pancia piena. Ora vi dico come le ho fatte.
Per prima cose le cozze vanno pulite e pulite bene. Prima si toglie quel filino che chiude le due valve. Poi si sciacquano abbondantemente, possibilmente con acqua di mare.

giovedì 19 maggio 2016

La metamorfosi di Marianna De Micheli: da attrice a navigatrice e ora anche scrittrice

Marianna De Micheli
Dopo otto anni sul set, la protagonista di una popolare soap opera televisiva decide di smettere i panni dell'attrice e di calarsi in quelli della velista, salendo su una piccola barca a vela e circumnavigando l'Italia da sola, con l'unica compagnia del suo gatto.
Centoboline è il diario di bordo di Marianna De Micheli, una delle protagoniste di Centovetrine, serie tv trasmessa quotidianamente per oltre un decennio con grande successo di pubblico. Dalla Liguria a Trieste, dalla Giraglia alla Barcolana, compiendo il periplo completo dello stivale e della Sicilia. Un viaggio divertente e unico, con avventure, incontri e imprevisti che diventano l'occasione per raccontare e raccontarsi, senza retorica e sempre con ironia, attraverso le molteplici vicissitudini che hanno costellato la vita di questa giovane attrice.

martedì 17 maggio 2016

Il bilancio delle prime 350 miglia

Fra un paio di giorni le mie condizioni dovrebbero permettermi di riprendere il mare, ma vorrei evitare di beccarmi la perturbazione che per allora sarà arrivata qui in Campania.
Il bilancio di queste prime 350 miglia è positivo. Navigazione tranquilla, a parte una piccola burrasca presa al largo di Amantea. Horus si è comportata come meglio non avrebbe potuto.