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venerdì 10 giugno 2016

Il viaggio continua: si torna verso sud, ma a modo mio

E’ venerdì sera e sono ancora nel marina di Nettuno. Nei miei programmi era prevista la mia partenza per domani con rotta verso Nord, Ostia o Civitavecchia. Ma c’è stato un contrordine. Sapevo che qui mi sarei dovuto fermare qualche giorno per alcuni controlli medici a Roma e anche una piccola terapia, ma i miei medici – a forza di sonore cazziate – mi hanno convinto a ridurre la fiducia verso le mie forze. Intanto domani non si parte: se tutto andrà bene, se ne parlerà mercoledì o giovedì. E a questo punto mi hanno convinto a rifare il percorso inverso, ma con molta molta calma.
E per una volta tanto metterò a tacere il mio spirito ribelle e ho già risposto “obbedisco”.

Ma obbedirò a modo mio. Tornerò a Sud, ma con calma. Vorrei evitare per quanto sarà possibile le soste nei porti: vorrei stare all’ancora. Del resto su Horus ho quasi l’autosufficienza dalla terra. I due pannelli solari, montati da ormai quattro anni, mi tengono le 4 batterie da 100 sempre cariche e non devo risparmiare energia: il frigo è sempre acceso, la radio spesso, il pc pure. Ho più di 250 litri di acqua e ho una cambusa buona per fare due giri del mondo senza scalo (!). Quasi, ma comunque non c’è da morire di fame.
Nel mio viaggio, stavolta verso sud, vorrei e dovrei evitare tappe molto lunghe. Avrei pensato di fermarmi all’ancora vicino a Terracina, poi (sempre all’ancora) tra Gaeta e Formia. Poi vorrei andare ai pontili della Lega navale di Pozzuoli che mi hanno detto che è presieduta da un giornalista in pensione. A Castellammare ho incontrato un altro ex collega del Gruppo di repubblica e anche lui vive quasi sempre in barca. Insomma, i matti siamo tanti: basta scovarli e scovarci.
Poi vorrei tornare a Procida, ma non in porto: in qualche baia. E così anche ad Ischia.
Poi ho voglia di tornare alla Lega di Castellammare dove sono stato accolto e viziato (e poi anche per fare il pieno dell’acqua della Madonna, ovviamente).  E poi tornare a Salerno (anche  lì mi hanno fatto sentire a casa), andare ad Agropoli, Acciaroli, Maratea e poi costeggiare bene la Calabria. Arrivati fin lì, mi farò una chiacchieratina con la mia coscienza e con la mia salute e si deciderà assieme: si torna a San Nicola o ci si infila nelle Stretto di Messina per rifare il giro della Sicilia, ma stavolta in senso orario.

Ma è ancora presto per decidere.


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