E’ venerdì
sera e sono ancora nel marina di Nettuno. Nei miei programmi era prevista la
mia partenza per domani con rotta verso Nord, Ostia o Civitavecchia. Ma c’è
stato un contrordine. Sapevo che qui mi sarei dovuto fermare qualche giorno per
alcuni controlli medici a Roma e anche una piccola terapia, ma i miei medici –
a forza di sonore cazziate – mi hanno convinto a ridurre la fiducia verso le
mie forze. Intanto domani non si parte: se tutto andrà bene, se ne parlerà
mercoledì o giovedì. E a questo punto mi hanno convinto a rifare il percorso
inverso, ma con molta molta calma.
E per una
volta tanto metterò a tacere il mio spirito ribelle e ho già risposto “obbedisco”.
Ma obbedirò
a modo mio. Tornerò a Sud, ma con calma. Vorrei evitare per quanto sarà
possibile le soste nei porti: vorrei stare all’ancora. Del resto su Horus ho
quasi l’autosufficienza dalla terra. I due pannelli solari, montati da ormai
quattro anni, mi tengono le 4 batterie da 100 sempre cariche e non devo
risparmiare energia: il frigo è sempre acceso, la radio spesso, il pc pure. Ho
più di 250 litri di acqua e ho una cambusa buona per fare due giri del mondo
senza scalo (!). Quasi, ma comunque non c’è da morire di fame.
Nel mio
viaggio, stavolta verso sud, vorrei e dovrei evitare tappe molto lunghe. Avrei
pensato di fermarmi all’ancora vicino a Terracina, poi (sempre all’ancora) tra
Gaeta e Formia. Poi vorrei andare ai pontili della Lega navale di Pozzuoli che
mi hanno detto che è presieduta da un giornalista in pensione. A Castellammare
ho incontrato un altro ex collega del Gruppo di repubblica e anche lui vive
quasi sempre in barca. Insomma, i matti siamo tanti: basta scovarli e scovarci.
Poi vorrei
tornare a Procida, ma non in porto: in qualche baia. E così anche ad Ischia.
Poi ho
voglia di tornare alla Lega di Castellammare dove sono stato accolto e viziato
(e poi anche per fare il pieno dell’acqua della Madonna, ovviamente). E poi tornare a Salerno (anche lì mi hanno fatto sentire a casa), andare ad
Agropoli, Acciaroli, Maratea e poi costeggiare bene la Calabria. Arrivati fin
lì, mi farò una chiacchieratina con la mia coscienza e con la mia salute e si
deciderà assieme: si torna a San Nicola o ci si infila nelle Stretto di Messina
per rifare il giro della Sicilia, ma stavolta in senso orario.
Ma è ancora
presto per decidere.
Se volete, qui sotto ci sono dei pulsantini per condividere questo post sulla vostras pagina Facebook o sul vostro Twitter
Nessun commento:
Posta un commento