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giovedì 5 maggio 2016

Partiti. Finalmente a mare

Finalmente in mare. Horus ha lasciato la sua base di S.Nicola l’Arena stamattina alle 9.30 e, se la salute mi sarà amica, tornerà non prima di settembre.
A bordo, fino a Salerno, ci sono due miei grandi amici: Mario e Stefano. Approfitterò del loro affetto e della loro esperienza per fare tappe (per me) lunghe: S.Nicola-Gioia Tauro. Gioia Tauro-Maratea e Maratea-Salerno.
Le prime cinque miglia le abbiamo fatte a motore, ma dovevamo fare sosta a Termini Imerese per fare il pieno di carburante. Nel serbatoio ci sono entrati poco più di 35 litri.
Poi finalmente in rotta: Cefalù, Milazzo, Gioia Tauro: 110 miglia tutte d’un fiato. Se manterremo una media di 4 nodi, dovremmo essere a destinazione domani verso ora di pranzo.

Per una decina di miglia siamo andati a vela: quindici nodi di vento e bolina stretta.  Poi il vento è ha cominciato a ruotare fino a mettersi esattamente di fronte alla prua: fare bordi lunghi oppure procedere randa e motore? Abbiamo optato per la seconda soluzione per evitare di allungare oltremodo il percorso.
Ma la navigazione, anche se a randa e motore, fila tranquilla. Abbiamo messo in acqua due lenze, ma a parte qualche alga e qualche sacchetto (testimonianza che gli incivili non sono una razza in via di estinzione) niente. E sembra pure che nel Basso Tirreno i delfini siano in sciopero. Poi, all'improvviso, una fugace apparizione mi ha smentito: i delfini nel Basso Tirreno non sono in sciopero.

Per me è la prima volta  che navigo in compagnia, ma devo ammettere che questa prima esperienza si sta rivelando oltremodo positiva. Sarà che Mario e Stefano sono due grandi amici, sarà che a loro voglio un bene dell’anima, sarà non so cosa, ma sono ferlice di averli a bordo. Speriamo che da Salerno in su, quando sbarcheranno, non mi manchino più del sopportabile. Oggi, per esempio, toccava a me cucinare e ho fatto una solenne minchiata. Ho preparato un sugo di pomodoro, melenzane e basilico che a me sembrava un capolavoro. Al momento di buttar giù la pasta, penne rigate, ho preso un pacco aperto e al quale mancavano 500 grammi. Beh, mi sono detto, buttiamo giù tutto: mezzo chilo per tre persone affamate non mi sembra tanto. Non avevo fatto i conti con quella che per me è una novità: il pacco originario non era di un chilo, ma di un chilo e mezzo. Ergo: nella pentola è caduto un chilo di penne rigate. Stasera il menù reciterà: pasta fritta.
Avevo proprio bisogno di rimettere il naso fuori dal porto. Fuori c0’è un’onda lunga che probabilmente annuncia per domani vento sostenuto e alcune nuvole sulle montagne che sovrastano s.Agata di Militello potrebbero indicare un po’ di pioggia. Ma la cosa non sta intaccando minimamente il mio umore.
Sono passate da poco le 19 e fra poco assisterò al primo di tanti tramonti visti dal largo. Ne ho visti tanti, ma ogni volta provo sensazioni nuove e forti.
Ho cercato quasi disperatamente di convincere i “ragazzi” a riposare un po’, visto che il nostro accordo prevede che col buio stiano in pozzetto almeno due persone. E due persone sveglie. L’insuccesso è stato totale. Vedremo cosa succederà stanotte, anche perché sarà col buio che passeremo tra la punta di Milazzo e l’isola di Vulcano. Per fortuna non dovrebbe essere orario di traghetti e aliscafi, ma bisogna stare comunque con gli occhi bene aperti. Ai miei “ragazzi” ho detto che di notte, soprattutto a mare, le sensazioni cambiano e che diversa, per esempio, è la percezione della distanza. Andrà tutto bene.
Andrà bene anche con la mia salute. Sarà un effetto placebo, ma quandoi sto in mare aperto, non sento molti dei miei malanni. E mi fa bene anche questa compagnia: mi sto roifacendo quello che si chiama “piede marino” senza eccesssivi sforzi, visto che Mario e Strefano si suddividono le operazioni più faticose. Quando andranno via, io dovrei essere i n buoine condizioni e comunque in grado di far tutto da solo, così come da solo l’anno scorso ho fatto il giro della Sicilia.
Horus è un gioiellino: fila che è un piacere ed è accogliente anche per i nuovi arrivati.
Insomma, sto bene.
Adesso siamo al traverso di S. Stefano di Camastra. Poco vento e per giunta di prua. E adesso sta cominciando a montare un’onda lunga che hnella pancia di Horus ci vede camminare come degli ubriachi.
A domani. Domani vi aggiornerò.





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