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sabato 19 gennaio 2013

Una tranquilla serata in barca


Stasera ceno in compagnia di me stesso. Non è la prima volta, ovviamente, ma stasera la sento diversa.
Sono ancora alla Cala, in attesa della fine di alcuni lavori su Horus. Una permanenza nel cuore della vecchia Palermo, la mia, che trasmette tante emozioni positive ma anche la voglia di andar via. Andare nel porticciolo di S. Nicola, dove sono circondato dai miei amici matti, dalla risacca che a volte minaccia di rompere cime e sfasciare barche. Vediamo se lunedì il maltempo deciderà di concederci una tregua e lasciarci mmettere di nuovo la prua al largo. Vediamo...

Stasera, intanto, me la godo. C'è vento forte e le raffiche fanno piegare la barca. Ma è come una carezzam visto che Horus cede, ma con dolcezza. E la cucina basculante continua ad ipnotizzarmi: la barca sbanda, i fornelli no. E il goulash si sta scandando come si deve.
In sottofondo ho un po' di buona musica brasiliana: Chico Buarque, Vinicius de Moraes, la magica chitarra di Baden Powell e quella di Toquinho. Davanti a me, un bicchiere di onesto Nero D'Avola.
Il vento sta rinforzando e stare in porto dà sicurezza. Mi piacerebbe uscire, ma devo ancora riprendermi dall'ultimo intervento.  Oggi non avrei le forze per alzare le vele, ridurle, stare alla ruota perché in questi casi è da matti affidarsi al timone automatico. Ma so che presto sarò in condizione di farlo.
E così, stasera, ceno in compagnia di me stesso e dei miei ricordi. E sento che qui, nella pancia di Horus, ci sono tante persone che mi vogliono bene.

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