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sabato 14 maggio 2016

Ma che ci faccio dentro una barca?

A volte mi chiedo cosa ci faccio qui e la risposta è sempre la stessa: non saprei stare altrove. In questi quattro anni che vivo nella pancia di Horus ho avuto la conferma che i sogni si possono sognare e anche vivere. Scrivo non per farmi leggere, ma per buttare fuori quello che ho dentro. E da quello che scrivete voi ho capito che posso aiutare qualcuno a sognare sogni che non può o non vuole vivere.

venerdì 13 maggio 2016

E' meglio navigare da soli o con equipaggio?

C’è differenza  tra navigare in solitaria oppure con un equipaggio. Qualunque Sia la scelta, si hanno vantaggi e svantaggi.
Andare da soli significa percorrere meno miglia al giorno, a meno che non si faccia vera altura. Per esempio, da solo, io non sarei stato in gradi di fare un’unica tappa da san Nicola (più o meno Palermo) a Gioia Tauro e nemmeno da Vibo Valentia a Salerno. La prima di queste due tappe è durata 27 ore e lka rotta non si è mai allontanata a più di una decina di miglia dalla costa. E ha attraversato punti nei quali un surplus di attenzione era oltremodo necessario: nel canale tra Milazzo e Vulcano e al largo dell’imboccatura dello Stretto di Messina.

giovedì 12 maggio 2016

Stefano a bordo, una sicurezza

All’anagrafe fa Stefano Liggio, ma per me è Stefanuzzo. Ha appena 23 anni, ma è già un marinaio preparato e con esperienza. Ha scoperto la vela pochi anni fa, ma è un testone: decise che avrebbe fatto del mare la sua professione ed è quello che sta facendo. Ha fatto corsi, esami, ha speso un capitale ma adesso è in possesso di un Master GT 200 preso in Inghilterra (raramente lo si consegue al di sotto del 40 anni) che lo abilita al comando di navi da diporto senza limiti di lunghezza e fino a 200 tonnellate.
I suoi genitori lo volevano ingegnere, come il papà. Ma lui è riuscito a convincerli che la sua strada è a mollo. Ha trovato genitori intelligenti che non solo lo hanno ostacolato, ma quando è stato il caso, lo hanno incoraggiato e spinto.

mercoledì 11 maggio 2016

Torna la "Legge di Horus": si naviga da solo

 Gentilezza della Lega Navale permettendo, vorrei stare qui a Salerno qualche giorno in più: potrei riprendere fiato dopo la "galoppata" di questi giorni e aspettare al tranquillo in un porto che passino queste due perturbazioni.
Alla mia età e con i miei acciacchi, la stanchezza la sente sempre dopo. Finché si sta in navigazione, goduria e adrenalina tengono su che pè una bellezza. Poi., quando si è al sicuro e non si è costretti a stare sull’allerta, la tensione scema e la stanchezza sale. Ma è normale. Quando facevo rallies, l’ultima prova speciale era sempre quella che non finiva mai. Nei lunghi viaggi in auto, quello interminabile era sempre l’ultimo chilometro. Perfino quando andavo a scuola, non sopportavo l’ultima ora. In fondo, nella vita, cambiano gli scenari, ma la sostanza, pensandoci bene, rimane sempre la stessa.

lunedì 9 maggio 2016

E anche a Vibo, bagno di affetto



Non ho difficoltà ad ammetterlo. Anzi, lo dico proprio con piacere: so di essere voluto bene da tante persone. Una di queste – non si offendano le altre – è Mimmo Melissari, un veterinario di Reggio Calabria che tiene una storica e curatissima Gran Soleil 34 nel porto di Vibo Valentia.
L’altro ieri, come vi avevo già scritto, mentre eravamo nel bel mezzo del Golfo di sant’Eufemia, ci siamo infilati in una bella burrasca, con raffiche a più di 30 nodi e onde tra i due e i tre metri. La prima tentazione è stata quella di ripararci  ad Amantea, ma il porto è inagibile per barche £grandi” come Horus. Il porto successivo sarebbe stato Cetraro, ma questo avrebbe significato altre otto, nove ore di navigazione, diciamo così, scomoda.

domenica 8 maggio 2016

E arrivò la prima burrasca

Il mio “viaggio” è appena cominciato e già ha subito la prima interruzione: ieri siamo partiti da Gioia Tauro con destinazione Maratea (120 miglia e una durata approssimativa di 24-25 ore), ma dopo esserci trovati nel bel mezzo di una burrasca abbiamo deciso di tornare indietro di una ventina di miglia per ripararci a Vibo Valentia.
A Vibo ho rivisto persone meravigliose conosciute lo scorso anno durante il mio giro in solitario della Sicilia: Mimmo, Alfonso, Anna. Mimmo, come sempre, mi è stato di aiuto: mi ha trovato un posto nel suo marina e mi ha guidato a trovare l’imboccatura del porto. Sì, inspiegabilmente (ed è già la seconda volta) il sistema Gps si è bloccato. Questo non dipendeva dai miei strumenti (ho tre Gps cartografici, uno indipendente dall’altro), ma dal sistema dei satelliti. E il black out è arrivato proprio nel momento sbagliato, alle 21, col buio.
Non so voi, ma io cerco sempre di evitare atterraggi notturni in porti o rade che non conosco. E proprio ieri sera mi sono ritrovato ad entrare a Vibo di notte e senza strumentazione, con un porto costruito apposta per confondere chi viene di notte e non lo conosce. Santo Mimmo. Gli ho chiesto perché mi vuole bene e non ha saputo rispondermi.

venerdì 6 maggio 2016

A Gioia Tauro accolto come uno di casa

La prima "tappona" di 120 miglia è stata fatta e stasera si dorme a Gioia Tauro. E' la prima volta che entro in questo porto, ma sono stato trattato - come mi capita sempre più spesso - come uno di casa. In questi mesi ho conosciuto un radioamatore, Daniele Panella, che con la moglie Rita e la loro bambina abita a Villa S. Giovanni. Il mondo è piccolo: Daniele ha un cognato, Massimo, che lavora nel porto di Gioia Tauro: "Parlo con lui e si troverà una soluzione. Chiamalo qualche ora prima di arrivare a Gioia". E io, qualche ora prima di arrivare a Gioia, chiamo Massimo, il cognato di Daniele: "Prendi questo numero della Capitaneria di Porto e parla col Nostromo". Chiamo il Nostromo e scopro che c'è un posto gratuito destinato ai transiti e me lo danno con l'impegno, una volta ormeggiato, di andare in capitaneria e mostrare i documenti della barca, quelli miei e quelli dell'equipaggio (che poi sarebbero Mario e Stefano).

La magia della notte

Sono le 2.30 della notte e siamo nel bel mezzo del Golfo di Patti. Fra dieci miglia doppieremo Capo Milazzo e cominceremo l'ultimo tratto che ci porterà a Gioia Tauro. Finora abbiamo percorso un po' di più di 70 miglia, altre 42 restano da fare. Mario si è svegliato e ora è in pozzetto, imbacuccato come se fosse sulle Alpi. Stefano, invece, è in cuccetta a dormire. Io mi sono appisolato un'oretta in dinette e ora faccio compagnia a Mario.
Il vento è calato un poco (siamo attorno ai 10 nodi) ma continua a venirci sul muso. Quindi randa e motore. Anche le onde sono un po' meno alte, ma il rollio c'è sempre. A 1800 giri, Horus fila come non immaginavo: 5 nodi e mezzo. Calcoliamo di avere mezzo nodo di corrente a favore, ma il merito del motore e delle linee d'acqua della "bimba" non è di meno.

giovedì 5 maggio 2016

Partiti. Finalmente a mare

Finalmente in mare. Horus ha lasciato la sua base di S.Nicola l’Arena stamattina alle 9.30 e, se la salute mi sarà amica, tornerà non prima di settembre.
A bordo, fino a Salerno, ci sono due miei grandi amici: Mario e Stefano. Approfitterò del loro affetto e della loro esperienza per fare tappe (per me) lunghe: S.Nicola-Gioia Tauro. Gioia Tauro-Maratea e Maratea-Salerno.
Le prime cinque miglia le abbiamo fatte a motore, ma dovevamo fare sosta a Termini Imerese per fare il pieno di carburante. Nel serbatoio ci sono entrati poco più di 35 litri.
Poi finalmente in rotta: Cefalù, Milazzo, Gioia Tauro: 110 miglia tutte d’un fiato. Se manterremo una media di 4 nodi, dovremmo essere a destinazione domani verso ora di pranzo.

domenica 24 aprile 2016

Ora c'è anche la pagina dei video

In una pausa della mia pigrizia cronica, sto cercando di aggiornare questo blog. Oggi ho aggiunto una pagina con alcuni video (gli altri li potete trovare su Youtube). Non aspettativi grandi cose: sono solo dei piccoli video pensati perché fra qualche tempo possa rinfrescarmi la memoria. Fra una settimana tornerò in navigazione e spero di farne qualcun altro. Ma come è ormai mia regola di vita, si campa giorno per giorno. Quindi, niente promesse.
La pagina dei video


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venerdì 22 aprile 2016

Il mondo della terra e il mondo del mare

Spesso c'è chi mi chiede perché amo il mare e io, in coscienza, ho difficoltà a trovare una risposta. Mi viene più facile dire che preferisco il mondo del mare al mondo della terra. Lì le persone sono più vere, a volte brutali nel loro essere dirette, ma certamente vere. Nel mondo della terra prevalgono le convenzioni, il galateo, le regole dell'apparenza. E le differenze contano più del dovuto: differenze di ceto, di cultura, di nazionalità, di colore della pelle.
Non voglio dire che il mondo del mare è il paradiso che si contrappone all'inferno e mi guardo bene anche dal solo pernsare che tutto sia perfetto. Tutt'altro. Ma è un mondo che ci vieta ogni forma di presunzione e di sopravvalutazione. Persone importanti e potenti nel mondo della terra, nel mondo del mare sono uguali agli altri. Anzi, il più delle volte inferiori.

venerdì 15 aprile 2016

Riusciranno i nostri eroi a mettere ordine nei gavoni?


Il 4 maggio si avvicina e nei gavoni di Horus il casino è da manuale:; enorme. Mi sono dato due giorni per buttare ciò che è da buttare, conservare ciò che è da conservare ma che non mi servirà durante il viaggio (pregherò qualcuno di conservare il tutto fino al mio ritorno), stivare ciò che potrò o dovrò utilizzare e, infine, scrivere in un block notes cosa ho a bordo e dove si trova.

Confesso che a questo (per me) defatigante lavoro, preferirei anche dieci ore di bolina. Ma mi rendo conto che il disordine è ammesso in porto, ma mai in navigazione. Ergo, forza Giovanni




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mercoledì 13 aprile 2016

Ancora pochi giorni e poi in mare!

La partenza è fissata per il 4 maggio (meteo e salute, la mia, permettendo) ma ad essere sinceri è come se stessi già in mare. Io sono fatto così: se qualcosa mi piace, comincio ad assaporarla già nel momento in cui la penso. Mi viene voglia di un bel piatto di pasta? Comincio ad avere l'acquolina in bocca già al pensare a dove comprare gli ingredienti, poi ad immaginare il piatto in tavola. E poi ancora a nutrirmi con l'odore di quel che è sul fuoco e infine, ovviamente, mangiando quel che volevo mangiare. Piacere che dura anche a digestione completata: "Buono quel che ho mangiato ieri...".

lunedì 11 aprile 2016

Deciso, si parte il 4 maggio

Oggi abbiamo completato quella che io chiamo una "pupiata". Per i non siculi, un po' di teatro. Insomma, una giornalista brasiliana è stata per un mese ospite a bordo di Horus con l'improbo compito di girare un documentario sulla mia vita per conto della produzione Carvalho di san paolo.. Misteri della comunicazione.
Domattina Annete tornerà in Brasile con tutto il materiale (video e interviste) realizzate in questi giorni e io mi metterò di buzzo buono a mettere a punto Horus per il mio vagabondaggio nel Mediterraneo.

sabato 9 aprile 2016

Ma sì, aggiorniamo il blog

Il blog è rimasto solo soletto, senza essere aggiornato, per quasi dieci mesi. Non sto qui a spiegarne i motivi, ma - a parte gli ormai soliti problemi di salute - ho fatto mille altre cose e, confesso, non avevo tutta questa voglia di scrivere. Ma adesso che mi sto preparando a tornare in mare, mi sembra giusto che ad accompagnarmi in questa mia nuova, piccola sfida, ci siate anche voi.
Fra una decina di giorni, dopo aver fatto la manutenzione al motore e controllato un po' tuytto, mi rimetto in mare. L'anno scorso ho fatto la circumnavigazione della Sicilia. Adesso vorrei risalire fino all'Elba, poi Capraia e quindi scendere dal lato occidentale della Corsica. Poi Maddalerna, Bocche di Bonifacio, scendere lungo la costa orientale della sardegna e da lì a San Nicola. A Casa.
Vi terrò aggiornati

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giovedì 9 luglio 2015

Il vero perché di una circumnavigazione della Sicilia

Horus si fa strada tra le onde
I cattolici lo chiamano "esame di coscienza", i laici, più semplicemente, "bilancio". Ma tutto sommato il significato è lo stesso: ci sono momenti della vita in cui è necessario fermarsi e fare il punto. Ecco, io il "punto" lo sto facendo circumnavigando la Sicilia su un guscio galleggiante di dieci metri. E lo sto facendo, come è giusto che sia, da solo. Intendiamoci: vado a vela, ma questo giro tutto è tranne che un'impresa sportiva. Qualche anno fa, quando avevo alcuni anni e molti acciacchi in meno, sarebbe stato un qualcosa tra una passeggiata e un trasferimento. Tanti, ma tanti anni fa, su un vecchio e malandato Alpa 6.70 (il mitico Alpa Dodi), sono andato a pantelleria e sono perfino tornato. ma parliamo di altri tempi, altri spiriti e altre forze.
Adesso, girando al Sicilia a 61 anni e una salute non proprio al top, faccio questo  benedetto "punto".

lunedì 6 luglio 2015

Giro della Sicilia: occhi bene aperti da Trapani a Mazara (3-continua)

Uno dei tanti deficienti che vi troverete a poche decine di metri
 se percorrerete questa rotta nei fine settimana
Chi volesse circumnavigare la Sicilia sappia che le tappe più impegnative sono lo Stretto di Messina e quella quarantina di miglia comprese tra Pizzolungo e Mazara.
Dello Stretto vi parlerò dopo, quando l’avrò (ri)fatto. 
Ora è la volta del Trapanese. Per chi proviene da est (da Palermo, per intenderci), la cosa migliore è tenersi larghi dalla costa. Sempre.

sabato 4 luglio 2015

E sono ad un quarto della circumnavigazione della Sicilia (2 - continua)

L'alba appena uscito dal porto di S. Vito Lo capo
Non fidatevi dei nomi: uno pensa alle Eolie e scommette che è lì che Eolo, il Dio del vento, abbia posto dimora. Sbagliato: alle Eolie o c’è troppo vento o c’è bonaccia. E nella stagione estiva a prevalere è proprio la bonaccia. Qui in Sicilia, invece, è nel Trapanese che c’è sempre vento. Andate a vedere i grib e osservate che c’è in tutta l’isola non c’è un refolo: al massimo qualche leggera brezza.

venerdì 26 giugno 2015

Il mio tentativo di circumnavigare la Sicilia in solitario (1-continua)

Una delle poche regole che ho imparato - e che funziona sia in  terra che in mare - è quella che dice di non superare mai i propri limiti. In mare, ovviamente, non bisogna neppure superare i limiti della barca.
Sappiamo che i limiti sono qualcosa di soggettivo. Io, per esempio, un tempo facevo rallies e resistevo senza troppi problemi a stare sveglio e con i riflessi pronti anche per 48 ore. E in mare mi divertivo a raggiungere i limiti miei e quelli della barca.

mercoledì 20 maggio 2015

E dopo qualche mese, io, Horus e la libertà siamo tornati in mare





Horus e io siamo tornati in mare. Notizia, questa, che non troverebbe spazio neppure sulla rubrica del “chi se ne freda” di “cuoriana” memoria. Eppure, per me, è una grande notizia. Una gran bella notizia.
Senza addentrarmi in particolari – questi sì per voi assolutamente insignificanti – diciamo che era da dicembre che le mie condizioni fisiche non mi hanno consentito di fare anche solo qualche piccola uscita. Tra medici e terapie, ho rinviato di settimana in settimana. Poi mi sono detto che se avessi aspettato le condizioni ideali, sarei rimasto in porto per chissà quando.

lunedì 6 aprile 2015

La radio SSB a bordo


In tanti mi hanno chiesto come montare una radio in SSB in barca e a cosa serve. Premesso che a bordo sono davvero poche le cose indispensabili, diciamo anche che tutto ciò che ci rende la vita più comoda e sicura o più semplicemente tutto quello che ci piace è ben accetto.
Con una radio in SSB che riceve e trasmette in onde corte si possono fare tante cose. Per esempio, a me ha consentito di tornare a fare il radioamatore dopo una pausa durata una ventina di anni: grazie a Maurizio Tramuto (presidente della sezione Ari di Palermo) ho riavuto il mio vecchio nominativo (IT9PZM).

venerdì 25 aprile 2014

I matti del porticciolo di S. Nicola

Il porticciolo di S. Nicola l'Arena


San Nicola L’Arena,  diciamolo chiaramente, è un buen retiro per matti di ogni genere. La borgata (è una frazione del Comune di Trabia) è a mezz’ora di auto e a poco più di un’ora di navigazione (a vela) da Palermo.
Il porticciolo,  tutto sommato abbastanza piccolo, è abbastanza sicuro. Nessun problema per chi non pesca più di due metri; gli altri devono prestare molta attenzione al fondale, non solo all’imboccatura ma anche nei pressi del molo del distributore di carburante.

giovedì 24 aprile 2014

Quasi due anni a bordo di Horus. E va tutto bene



Sono passati quasi due anni da quando mi sonoi innamorato di Horus,  un Jeanneau Sun Odyssey 34.2 che sembrava non aspettasse altro che rimettersi in acqua. Erano i primi giorni di luglio di due anni fa,  a Siracusa. L'ho vista e l'ho comprata. Ho deciso di fidarmi ciecamente di Luigi&Luigi,  ovvero Luigi Minissale e Luigi Iacono, dealers Jeanneau. E una volta tanto non ho sbagliato.
Il battesimo dell'acqua,  tante emozioni. Da Siracusa aMessina: prima con bonaccia, poi conb una bella  burrasca di vento con raffiche a più di 40 nodi. (Un piccolo video dello Stretto di Messina clicca qua )

lunedì 22 luglio 2013

Da Cefalù a S. Nicola, tra luoghi magici e coste violentate



Che la Sicilia sia una terra meravigliosa non c'è dubbio alcccuno. Ma è altrettanto certo che noi - e per noi intenbdo noi siciliani - ci siamo messi di impegno per distruggerla.
A volte, viaggiando in auto, molte cose sfuggono. Se si guyarda dal mare, invece, gli orrorti sasltano subito all'occhio. Per fortuna i danni sono ancora limitati.
Stavolta, invece di scrivere, vorrei mostrarvi un video realizzato un paio di settimane fa.

Cliccate QUI per vedere il video



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domenica 21 luglio 2013

A zonzo verso Cefalù

 
Il Duomo di Cefalù visdto dal mare
Lo dissi e lo feci. Ma con calma perché, come sapete, ho un'età. Insomma, come fu e come non fu, alle 11 lasciai l'ormeggio di S. Nicola (dopo aver fatto colazione al bar e un po' di curtigghio nella barca di Sergio, il capo del reparto geriatrico di cui mi pregio far parte) alla volta di Cefalù.

domenica 2 giugno 2013

E finalmente la Festa di Horus (e anche la mia)



Carissimi amici miei,

È da quasi un anno che sono in pensione ed è da quasi un anno che ho cambiato radicalmente vita: non ho più casa, non ho più auto ma, in compenso ho un barca che, per me, oltre che casa e auto, è anche una compagna. Una compagna complice di tante follie.

giovedì 30 maggio 2013

Tassa di possesso sulle barche, tutto quello che si deve sapere


L’Art. 16 del Decreto “Salva Italia” e le successive le modifiche hanno introdotto la tassa per il “Possesso” delle unità da diporto superiori a 10,00 metri. La tassa è annuale dovrà essere versata entro il 31 Maggio di ciascun anno ed è riferita al periodo 1 Maggio – 30 Aprile dell’anno successivo.